Il forno lascia uscire un odore caldo di burro e salvia mentre le fette dorano sullo stampo: è l’immagine che spesso apre le tavole d’autunno nelle case italiane. La zucca al forno gratinata ha questa forza pratica: pochi ingredienti, risultato riconoscibile e una consistenza che può andare dal croccante al cremoso. Qui non si tratta di una ricetta da mostra, ma di due soluzioni concrete per portare in tavola un contorno affidabile, una versione più ricca con besciamella e salvia e una più asciutta con Pangrattato e parmigiano.
Scegliere la zucca e le sue qualità pratiche
Per ottenere una gratinatura che regga al calore del forno è fondamentale partire dalla materia prima. La scelta migliore è una zucca compatta, che non rilasci molta acqua durante la cottura: varietà come la Delica o la Mantovana sono indicate per struttura e sapore. La Delica, in particolare, ha polpa soda e un retrogusto leggermente dolce; chi la preferisce può cuocerla anche con la buccia, che è edibile e trattiene sapore e nutrienti.
Dal punto di vista nutrizionale, la zucca apporta fibre, betacarotene e poche calorie: elementi che la rendono versatile in piatti dall’antipasto al dolce. Un dettaglio che molti sottovalutano è l’effetto della cottura sulla consistenza: tagli troppo sottili rilasciano acqua e ammorbidiscono il gratin, mentre fette più spesse mantengono la struttura e favoriscono una crosticina dorata. Per questo, spesso si consiglia di tagliare spessezza e di asciugare leggermente le fette con carta da cucina prima di disporle nella pirofila.
In diverse cucine italiane è consuetudine abbinare la zucca ai formaggi saporiti o ai salumi; la sua naturale dolcezza bilancia sapori intensi, e per questo la gratinatura rimane una tecnica apprezzata sia nelle tavole domestiche sia in alcune trattorie regionali.

Due metodi di preparazione e consigli per il servizio
La prima opzione è la versione cremosa: si stendono le fette di zucca in una teglia imburrata, si coprono con una besciamella leggera aromatizzata con salvia tritata e si spolvera con poco parmigiano. Si inforna a calore moderato finché la superficie non è dorata e la crema ben rappresa. Questa variante può diventare un piatto unico se si aggiungono dadini di pancetta rosolati o una manciata di legumi per aumentare il contenuto proteico.
La seconda soluzione punta sulla semplicità: fette di zucca condite con olio, sale e pepe, coperte con uno strato di pangrattato mescolato a parmigiano e un filo d’olio. Il risultato è una crosticina croccante che valorizza la polpa senza appesantirla. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la resa diversa a seconda della forma della teglia: pirofile basse favoriscono una gratinatura superficiale uniforme, mentre stampi più alti trattengono umidità.
Tempi orientativi: 25–35 minuti a 180–200 °C, variabili in base allo spessore delle fette. Per un servizio pratico, lasciate riposare qualche minuto fuori dal forno prima di impiattare: la gratinatura si stabilizza e si taglia meglio. Questa preparazione si presta anche a varianti regionali: aggiungere erbe aromatiche, sostituire la pancetta con speck o scegliere formaggi erborinati per un contrasto deciso. In cucina domestica, è uno di quei piatti che si adattano facilmente alla dispensa e alla stagionalità, e che molti italiani stanno riscoprendo come alternativa semplice ma soddisfacente per le cene quotidiane.
